Molti lavori d’ispezione che oggi risultano onerosi e, in alcuni casi, pericolosi sono destinati a diventare più semplici e sicuri grazie alla tecnologia. Parliamo dei controlli periodici su strutture, come vasche di accumulo d'acqua, condotti interni, griglie e serrande tagliafuoco che presentano zone nascoste o difficilmente accessibili, complesse da ispezionare con i metodi tradizionali. Ispezioni che fanno parte degli obblighi normativi e necessarie per garantire l'efficienza dei sistemi di protezione attiva e passiva antincendio. Ebbene, droni subacquei, videocamere ad alta risoluzione e sensori termici stanno aprendo nuove opportunità per realizzare controlli non intrusivi e monitoraggi, contribuendo all’efficacia delle manutenzioni alle infrastrutture critiche.

Droni subacquei per l’ispezione delle riserve idriche senza svuotamento

La normativa UNI EN 12845:2020 stabilisce che ogni dieci anni le riserve idriche a servizio dei gruppi di pompaggio antincendio debbano essere ispezionate internamente per verificarne la pulizia, l’impermeabilizzazione delle pareti e l’integrità strutturale. Una verifica che, con metodi tradizionali, richiede lo svuotamento completo delle vasche, con conseguenti interruzioni del servizio, sprechi di tempo e di acqua, oltre a comportare rischi per le persone che devono operare in spazi confinati.

Come è emerso negli interventi di Riccardo Bonacina e Diego Bresciani al Meeting CEA Gruppo Servizi 2025, i droni subacquei rappresentano una soluzione innovativa al problema delle ispezioni. Veicoli sommersi pilotati da remoto, completi di luci LED e telecamere, offrono agli operatori immagini ad alta definizione dell’interno di vasche, serbatoi e cisterne di accumulo dell’acqua senza le problematiche dell’accesso e dello svuotamento. Le riprese del drone consentono di rilevare con precisione incrostazioni, sedimentazioni, fenomeni di corrosione o danni strutturali.

È possibile impiegare diverse tipologie di droni: dalle versioni subacquee più compatte, adatte a vasche piccole o con ostacoli interni, fino a modelli più grandi e autonomi in grado di perlustrare grandi cisterne. Ai droni subacquei si affiancano modelli galleggianti, progettati per ispezionare le sezioni della vasca al di sopra del livello dell'acqua per un controllo completo dell’infrastruttura.

Videocamere in miniatura per controlli in spazi ristretti

In tema di controllo e manutenzione, risulta oggi efficace, oltre all’impiego di droni, l’uso delle micro-videocamere ad alta risoluzione. Questi dispositivi rendono più facili le ispezioni in spazi che difficilmente sarebbero accessibili, come condotte, camini di zone filtro e cavedi, permettendo di verificare lo stato, per esempio, delle serrande tagliafuoco o delle intercapedini con sistemi di protezione degli attraversamenti. Dispositivi in miniatura, montati su cavi flessibili, permettono di ispezionare spazi ancora più ristretti, come derivazioni e cavidotti.

La possibilità di registrare video e immagini in alta definizione consente di produrre documentazioni dettagliate sullo stato degli impianti, sia per garantire la tracciabilità delle manutenzioni sia per pianificare gli eventuali interventi da realizzare.

Vantaggi operativi e conformità normativa

L'adozione di droni e videocamere comporta molti benefici. Dal punto di vista operativo, eliminano la necessità di svuotamento delle vasche, riducendo inutili consumi d'acqua, tempi di fuori servizio e costi operativi. La continuità del servizio antincendio resta garantita durante la fase ispettiva.

Dal punto di vista ambientale, la riduzione dello spreco di migliaia di litri d’acqua si accompagna a una minore esposizione del personale a lavori potenzialmente pericolosi, con un effetto positivo anche in termini di tutela delle responsabilità amministrative e penali.

Con 30 anni di esperienza e le certificazioni per la formazione e qualificazione degli operatori, ISQ - Istituto Sicurezza & Qualità - è in prima linea nell’aggiornamento e addestramento sulle nuove tecnologie e pratiche dell’antincendio.